“Voglio essere felice”, “Non voglio essere depresso”, “Voglio smettere di sentirmi ansioso”, “Voglio avere più autostima”, “Quando si risolverà questo problema sarò finalmente felice”, “Quando avrò quello che desidero mi sentirò appagato”, “Sarò finalmente felice quando lui/lei mi dirà che mi ama”.
L’Acceptance and Commitment Therapy (Terapia dell’Accettazione e dell’Impegno), o ACT, è una nuova forma di psicoterapia, con solide basi scientifiche, e fa parte di quella che viene definita la “terza onda” della Terapia Cognitivo Comportamentale (Hayes, 2004).
I metodi di cui si avvale forniscono nuove modalità per affrontare le difficoltà di natura psicologica e cercano di cambiare l’essenza dei problemi psicologici e l’impatto che essi hanno sulla nostra vita.
L’obiettivo che si propone è aiutarci a creare una vita ricca, piena e significativa mentre affrontiamo efficacemente lo stress e il dolore che questa porta sempre con sé, facendo sì che questi abbiano un minor impatto su di noi.
L’Acceptance and Commitment Therapy si basa su tre punti fondamentali:
Mindfulness
Tolstoy disse: “C’è solo un tempo importante: ADESSO! È il tempo più importante perché è l’unico su cui abbiamo potere”. Mindfulness è un processo di consapevolezza che significa prestare attenzione e osservare con apertura e curiosità la propria esperienza mentre avviene. Possiamo utilizzarla per entrare in contatto con noi stessi e apprezzare la pienezza e unicità di ogni momento della nostra vita. Recenti ricerche nella psicologia occidentale, hanno provato che praticare la mindfulness può avere benefici psicologici importanti (Hayes, Follette, & Linehan, 2004). Attraverso tali tecniche si impara a guardare al proprio dolore, piuttosto che vedere il mondo attraverso di esso; si può comprendere che ci sono molte altre cose da fare nel momento presente, oltre a cercare di regolare e controllare i propri contenuti psicologici.
Accettazione
Quando si parla di accettazione spesso pensiamo a questi sinonimi: “rassegnarsi, tollerare, stringere i denti e tirare avanti, etc.”. Ma l’accettazione nel modello ACT non è intesa in senso passivo, non è un atteggiamento nichilistico auto–distruttivo, ma è un vitale e consapevole contatto con la propria esperienza. Questo concetto si basa sulla nozione che tentando di sbarazzarsi del proprio dolore si arriva, molto spesso, ad amplificarlo, intrappolandosi ancora di più in esso.
Capire come liberarci dagli eventi indesiderati (come predatori, freddo, inondazioni) è sempre stato un fattore essenziale per la sopravvivenza della razza umana; tuttavia il tentativo di usare questa stessa organizzazione mentale dinanzi alle proprie esperienze interne non funziona.
Impegno e vita basata sui valori
Quando si è coinvolti nella lotta contro i problemi psicologici spesso si mette la vita in attesa, credendo che il proprio dolore debba diminuire, prima di iniziare nuovamente o finalmente a vivere. L’ACT invita a uscire dalla propria mente ed entrare nella propria vita intraprendendo azioni impegnate in direzione di quelli che sono i propri valori.
Dr.ssa Chiara Mercurio