“È più grande di noi, questa epidemia. È più forte di qualsiasi nemico in carne e ossa che abbiamo mai incontrato, più potente di qualsiasi supereroe che abbiamo immaginato o visto in un film.”
Con queste parole lo scrittore David Grossman ha provato a descrivere molti degli stati mentali che stiamo vivendo in questi giorni da quando qualcosa di inaspettato ha travolto le nostre vite modificando profondamente le nostre abitudini.
Frustrazione, noia, isolamento, ma anche paura, rabbia, insonnia e difficoltà di concentrazione sono alcune delle emozioni che scandiscono le nostre giornate da quando il Coronavirus ha preso piede nelle nostre vite.
Per quanto ci sforziamo di rimanere razionali affidandoci alla logica, nelle situazioni d’emergenza la nostra natura psico – logica viene maggiormente fuori, inondando la nostra mente ed i nostri comportamenti di scelte e pensieri irrazionali ed impulsivi.
Le incognite sul nostro presente e futuro fanno sì che spesso viviamo situazioni di panico e ansia generalizzata percependo ogni situazione come allarmante, in quanto il Coronavirus è piccolo, sfuggente, invisibile all’occhio umano, sconosciuto.
In alcuni soggetti si sviluppa poi una situazione di ipocondria, intesa come tendenza ad un’eccessiva preoccupazione per il proprio stato di salute percependo ogni minimo sintomo come un segnale inequivocabile di infezione da Coronavirus.
Infatti, il clima di paura che si respira in questi giorni ed il timore di contaminare o poter essere contaminati, potrebbe portare ad una attenzione selettiva per sintomi somatici aspecifici che spesso possono essere interpretati come predittori di malattia.
Agli impatti che sulla nostre menti ha avuto il Coronavirus, si aggiungono poi gli effetti della quarantena delle ultime settimane. Una situazione di chiusura forzata che ci costringe spesso a stare maggiormente a contatto con le nostre emozioni.
La frustrazione, l’inattività e la noia che sperimentiamo in queste giornate una uguale all’altra, la perdita della routine e la riduzione dei contatti umani potrebbero essere terreno fertile per un abbattimento del tono dell’umore, mancanza di stimoli ed interessi, sintomi depressivi.
La maggiore difficoltà nel reperire beni primari o strumenti di protezione per impedire il contagio spesso correlano con ansia, maggiore percezione di vulnerabilità e pericolo, senso di impotenza e rabbia.
-
QUALI COMPORTAMENTI CI POSSONO AIUTARE A GESTIRE L’ANSIA?
E’ normale in questo periodo essere portati a vivere maggiormente stati di rimugino e di pre-occupazione, ma pre-occuparsi agitandosi e alla fine attuando comportamenti irrazionali e controproducenti non serve. Meglio occupare il nostro tempo in modo utile ed in attività pratiche che ad esempio non avevamo il tempo precedentemente di fare, come ad esempio fare una telefonata ad un amico, cucinare, leggere … provando a lasciare scorrere i pensieri irrazionali che affollano la nostra mente.
-
COME GESTIRE LO STATO DI SOLITUDINE CAUSATO DALL’ISOLAMENTO SOCIALE?
La quarantena ha aggiunto, come dicevamo, alla preoccupazione per il contagio anche lo stravolgimento delle nostre rassicuranti abitudini creando uno stato temporaneo di disorientamento. Ancora una volta però si può cogliere l’occasione di poter occupare il nostro tempo su nuove attività o su quelle attività che, nonostante fossero desiderate, non permettevano di essere coltivate a sufficienza proprio dalle nostre stesse abitudini. Inoltre, le nuove tecnologie di consentono di evitare il senso di isolamento e di solitudine “vivendo dei momenti insieme” seppur distanti.
-
DECALOGO DI SOPRAVVIVENZA AL CORONAVIRUS
Concludiamo, infine, con un decalogo di consigli suggeriti dall’associazione EMDR che ormai da anni si occupa di situazioni d’emergenza e di traumi psicologi.
1) Privilegiamo, come fonti di informazioni, soprattutto i canali ufficiali.
- Ministero della Salute: https://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus/
- Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/
Nei momenti di emergenza in cui la paura e l‘irrazionale inevitabilmente rischiano di prendere il sopravvento, bisogna prendersi cura di sé e non mettersi in condizione di esporsi a informazioni non adeguate e non qualificate incorrendo in fake news o notizie emozionalmente cariche di vissuti ma non basate su dati oggettivi.
2) Scegliere 2 momenti al giorno per informarsi e il canale attraverso il quale si vuole farlo
L’esposizione continua alla mole di informazioni via web, radio e TV fa rimanere in stato perennemente eccitatorio il nostro sistema di allerta e paura. Inoltre meglio scegliere uno o due momenti al giorno nei quali informarsi.
3) Seguire i consigli sulle norme di igiene indicate dal Ministero della Salute
4) Non interrompere per quanto possibile la propria routine: in contesti emergenziali bisogna ancorarsi a ciò che è certo, noto e prevedibile. Continuare il lavoro e le proprie abitudini laddove possibile.
5) Attività fisica in casa e passeggiate all’aria aperta sono importantissime. Scaricare le tensioni attraverso “il fare” permette un migliore riposo notturno.
6) Riposarsi adeguatamente. Cercate di mantenere orari di sonno regolari, mettete la sveglia al mattino anche se non avete le solite incombenze lavorative o di studio
7) Mangiare nel modo più regolare possibile
8) Parlare e passare del tempo con la famiglia e gli amici utilizzando telefono o videochiamate
9) Parlare dei problemi con qualcuno di cui ci si fida
10) Fare attività che aiutano a rilassarsi: yoga, training autogeno, meditazione, leggere, giardinaggio, ecc.
-
COndiVIDi
Lo Studio Coradeschi ha messo a disposizione della popolazione uno sportello telematico di aiuto psicologico e nutrizionale per l’emergenza coronavirus. Per ulteriori informazioni cliccare QUI