Dott.ssa Cristina Jacchia
Innamorarsi è una delle esperienze più belle che possiamo sperimentare, ci fa battere il cuore, sentire la voglia costante di vedere l’altro, passare più tempo possibile insieme e ci fa illudere che tutto sia perfetto così… è una fase idilliaca, ma illusoria che consiste nell’esaltazione e nell’idealizzazione delle qualità positive dell’amato; tale modalità è detta visione a tunnel (tipico modo di guardare solo in termini positivi eludendo quelli negativi- o viceversa-) è rischioso affidarsi totalmente a questa modalità di pensiero…
L’innamoramento allontana dalla realtà e dai rischi della quotidianità, ma svolge una funzione esenziale:
Crea quel possente legame che spinge la coppia all’impegno di un rapporto
In questa fase ci facciamo promesse e ci creiamo aspettative spesso inverosimili, che, a causa dell’illusione tipica dell’innamoramento, ci sembrano molto più che realistiche…
“tu sei il mio superman” “io sono la tua wonder-woman”
Stiamo mettendo le basi per le nostre crisi future..
Ignari di tutto ciò progettiamo una vita insieme, convivenza, matrimonio, figli… tutto fila liscio e naturale fino a che la quotidianità inizia a starci stretta, i difetti dell’altro diventano improvvisamente insopportabili le promesse che ci eravamo fatti decadono… il desiderio dell’altro, l’intimità, la reciprocità e la connessione gradualmente sfumano e spesso non abbiamo la consapevolezza di cosa sia accaduto e quando…
È tutto regolare! Non possiamo essere innamorati per sempre, ma possiamo imparare a conoscerci più in profondità e imparare ad amare noi stessi e l’altro in modo più consapevole e maturo; ma cosa ci porta a questa crisi e come affrontarla quando le discussioni, o peggio i silenzi, diventano più frequenti del tempo piacevole che passiamo insieme?
Prima o poi bisognerà fare i conti con la delusione e trovare il modo di affrontarla e superarla senza farsi troppo male…
All’interno della coppia si creano delle naturali regole implicite che ogni volta che vengono infrante possono portare a una piccola delusione e nel tempo sfociare in litigi e discussioni.
Le regole del quotidiano sono regole implicite (non dette) e sottintendono un “si deve” o “non si deve”, di seguito alcuni semplici esempi:
• Sarà capace di capire i miei momenti difficili perché mi conosce
• Lui/lei porterà il cane fuori la sera perché sa che la sera non voglio uscire
• Lui/lei mi metterà sempre al primo posto
• Non dovrò mai chiedergli aiuto perché lo saprà anche solo guardandomi
• Sarà disposto/a a fare dei sacrifici per me
• Sarà lei/lui ad occuparsi della casa e dei figli
• Ogni volta che avremo del tempo libero lo passeremo insieme
• Non andrà più a giocare a calcetto quando nascerà nostro figlio
• Ci ameremo come il primo giorno per il resto della nostra vita
Se le guardiamo in modo oggettivo e ci poniamo la domanda “è verosimile o realistico che queste regole saranno SEMPRE rispettate dal partner?” ci rendiamo conto che nella vita di tutti i giorni è poco realistico che tali regole non verranno MAI infrante…
Cosa accade quando vengono infrante?
• Frustrazione, rabbia, tristezza, delusione, risentimenti, accuse, biasimo, giudizi negativi.
Ognuno di noi nella sua storia di vita ha imparato ad usare risposte emozionali (automatiche) più o meno funzionali; le risposte automatiche non funzionali ci conducono spesso a vivere un vero e proprio sequestro emotivo.
IL SEQUESTRO EMOZIONALE è momento più o meno lungo in cui si perde la capacità di ascoltare, pensare o parlare con lucidità a causa di una serie di fattori:
• Livello fisiologico: il battito cardiaco aumenta, il respiro diventa affannoso, aumenta la sudorazione (diminuisce l’ossigenazione)
• Livello comportamentale: spinta ad agire/aggredire, reazione di attacco/fuga …
• Livello cognitivo: una serie di pensieri assalgono la testa creando confusione …
Se siamo consapevoli di noi stessi, durante un diverbio col partner, arriveremo a distinguere tra:
• Stress accumulato durante la giornata e reazioni al diverbio col partner.
• Risposta automatica dovuta alla storia personale e reazione alla situazione.
Domande da farsi per avere una maggiore consapevolezza:
• “La mia reazione emotiva (l’intensità) è coerente con la situazione che sembra averla scatenata?”
• “è stata forse influenzata dall’andamento della giornata?”
• “è stata infranta qualche regola implicita?”à”mi aspettavo qualcosa di diverso da lui/lei?”
• “mi ha risvegliato esperienze del passato?”
• “in un altro periodo avrei reagito diversamente?”
Da dove nascono i disaccordi:
Nascono da distorsioni cognitive,
in particolare:
• Dall’infrazione di regole non dette;
• Da rigidità di pensiero;
• Da aspettative mancate.
Si mantengono a causa del perverso gioco:
• “il mio è meglio del tuo”
Si perpetuano
• a causa dell’intensità emotiva che viviamo,
• per cui non riusciamo a comprendere il livello di profondità del disaccordo
Esistono infatti due livelli di disaccordo:
I° LIVELLO : non esiste un vero disaccordo, ma il modo di parlarsi e di ascoltarsi è troppo statico.
(a volte diciamo la stessa cosa senza rendercene conto)
II° LIVELLO : c’è un conflitto reale che va risolto.
Sapere a che livello è il nostro disaccordo già ci può aiutare a stabilire quanto è utile proseguire con il gioco
“il mio è meglio del tuo!”
Se abbiamo un buon dialogo, possiamo usare la comunicazione oltre alla consapevolezza di ciò che ci sta accadendo per riavvicinarci e comprenderci superando il diverbio, la comunicazione infatti rappresenta lo strumento elettivo per vivere la coppia e ritrovare insieme i momenti di maggiore intimità.
La conversazione è perciò essenziale alla sopravvivenza e alla crescita del rapporto.
In una corretta comunicazione è necessario che i partner riconoscano che è inevitabile avere divergenze, accettarle e non fissarsi sugli aspetti meno gradevoli del partner, vedendoli in una prospettiva diversa. (guardiamo ciò che va e non solo ciò che non va)
Ricordarsi inoltre di far vincere il “noi”
Gottman identifica 4 modi di litigare male:
1. La critica al valore della persona;
2. Il disprezzo con l’uso del sarcasmo, cinismo e collera aggressiva per ferire l’altro; ”certo che su di te ci si può sempre contare eh!”
3. Il mutismo come resistenza passiva è una forma di aggressività mascherata, sminuisce sempre e comunque l’altro facendolo sentire inutile;
4. Gli atteggiamenti difensivi attraverso il distacco emotivo (fuga o lotta).
Come litigare prima durante e dopo
PRIMA:
• Trova il momento più opportuno per affrontare il contenzioso.
• Non mettere fretta al partner.
• Assumiti la responsabilità del disaccordo, ricorda che se esiste un contrasto è il risultato di due posizioni diverse, sai che peso ha avuto la tua posizione?
• Comprendere il punto di vista del partner anche se non lo condividiamo.
• Non lasciare passare troppo tempo.
DURANTE:
• Non usare mai la violenza fisica.
• Non utilizzare il ricatto (minacce, lacrime).
• Affronta solo la situazione contingente senza chiamare in causa gli errori (e/o fatti) del passato.
• Non insistere se il partner non regge la tensione emotiva e se la tua tensione emotiva è troppo elevata.
• Rispetta le emozioni del partner (mimica-stile comunicativo).
• Cerca di trovare una soluzione operativa condivisibile.
• Concludi il litigio senza che sia conclamato il vincitore.
DOPO:
• Non ritornare sullo stesso argomento (stiamo attenti all’orgoglio e alle questioni di principio).
• Rispetta e applica gli accordi.
• Fai notare come è stato produttivo risolvere e trovare degli accordi.
In generale possiamo attenerci ad alcuni principi generali che ci aiutano a giungere a conclusioni più realistiche
1. Non possiamo mai sapere quale sia lo stato d’animo, quali gli atteggiamenti, i pensieri e i sentimenti degli altri;
2. Le nostre affermazioni sugli atteggiamenti e i desideri altrui dipendono da segnali che sono frequentemente ambigui;
3. Per decifrare questi segnali usiamo il nostro sistema di codificazione che è spesso difettoso;
4. A seconda dello stato d’animo del momento, possiamo interpretare il comportamento altrui in un modo o in un altro;
5. Il grado di esattezza che percepiamo dalle nostre interpretazioni riguardo alle motivazioni e agli atteggiamenti del nostro partner è tutto da verificare.
E se vogliamo che la nostra relazione duri nel tempo è assolutamente importante coltivare e sviluppare le seguanti abilità individuali e reciproche
• Conoscere per amare.
• Coltivare la stima.
• Superare i conflitti.
• Operare per il reciproco benessere.
• Coltivare i propri interessi.
• Continuare a lavorare insieme al progetto COPPIA e famiglia.
Tali principi sono efficaci se la comunicazione, la consapevolezza individuale e le competenze emotive di entrambi i partner sono salde, purtroppo accade spesso che i presupposti che hanno condotto i due a scegliersi possano venire a mancare per fare spazio alla delusione delle aspettative, alla mancata condivisione e comunicazione, alla perdita della complicità e dell’intimità e tutto ciò può condurre a punti tali di rottura e di disconnessione che la rabbia, il rancore, le reciproche recriminazioni, il senso di solitudine ci fanno smettere di impegnarci nel mantenere vivo un progetto che sentiamo ormai arido.
È comunque importante verificare se è davvero tutto finito e se siamo davvero così lontani da non trovare più il modo di ri-sintonizzarci e recuperare o scoprire una nuova armonia che ci permette di riattivare il nostro progetto di coppia.
Quando siamo insicuri se lasciarci o no, o quando ci cerchiamo senza riuscire ad incontrarci è un buon momento per rivolgersi ad un esperto e verificare se ci troviamo in una fase naturale dell’evoluzione della coppia, in cui la delusione e la routine ci appannano la vista … in questi casi grazie a un percorso di terapia di coppia si può scoprire che, con nuovi strumenti e nuove modalità di relazione, di comunicazione e di attenzione, si può superare un periodo di crisi transitoria per ri-scoprirsi e ri-trovarsi e affrontare insieme una nuova fase di vita di coppia, oppure verificare che effettivamente il nostro progetto è giunto al capolinea.
All’interno dello Studio Coradeschi sono diversi gli esperti che si occupano di terapia di coppia, se vi siete riconosciuti in alcune delle problematiche esposte e non riuscite a risolvere i vostri conflitti o a comunicare in modo costruttivo senza farvi male, un percorso di tipo psicologico può aiutarvi a sbloccare una situazione dolorosa per entrambi.