Psicologia, Psichiatria e Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale Centro di Schema Therapy EMDR e Mindfulness ad Arezzo

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Mediazione Familiare

Il nostro studio nella sua tradizione di offrire un servizio completo ai propri pazienti è lieto di accogliere una nuova figura professionale al suo interno, il mediatore familiare.

Diamo quindi il benvenuto all’ Avvocato Elena Meazzini e cerchiamo di spiegare che ruolo svolge il mediatore.

Il mediatore Familiare è un professionista terzo ed imparziale fra le parti, che svolge la sua opera con strumenti che non sono puramente giuridici, in un contesto che non faccia percepire alle parti la tensione
del processo, ma semmai rafforzi in loro la capacità comunicativa e di confronto e con essa il proposito di mettersi d’accordo.

Le coppie interessate possono accedere alla mediazione liberamente, rivolgendosi al mediatore.
Quest’ultimo avrà la funzione di coadiuvarli nel riaprire i canali di comunicazione interrotti dal conflitto,
non prendendo mai le difese di una sola parte ma rimanendo sempre terzo ed imparziale e mantenendo
equidistanza rispetto a entrambi.

Attraverso una serie di incontri, i componenti della coppia verranno aiutati a comunicare efficacemente,
a trovare soluzioni realistiche, a stabilire accordi condivisi e duraturi che consentano di gestire il ménage familiare e/o di coppia nel miglior modo possibile.
Laddove siano presenti figli, si cercherà altresì di consentire ai genitori di svolgere responsabilmente il proprio ruolo e di far crescere i figli in un clima sereno e di reciproco rispetto.

CORSI AUTUNNALI MINDFULNESS

Siamo lieti di comunicare che da fine settembre partiranno due nuovi percorsi di mindfulness (MBSR) condotti dalla dottoressa Elisa Focardi istruttrice ISIMIND.

8 incontri di due ore più una mezza giornata intensiva di pratiche guidate per iniziare un prezioso percorso di consapevolezza personale che vi aiuterà a gestire ansia, stress, preoccupazioni quotidiane, migliorare il vostro sonno ed aumentare il vostro generale stato di benessere psicofisico.

Per informazioni mindfulnessarezzo@gmail.com

 

PANDEMIA CODIV-19 E SALUTE MENTALE

 

I provvedimenti per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus in Italia hanno comportato la perdita del nostro consueto stile di vita, la riduzione delle interazioni sociali e l’impossibilità di mettere in atto le abituali strategie di gestione dello stress come il jogging, lo svago e gli hobby all’aperto.

Inoltre, la pandemia stessa può associarsi all’insorgenza di stati emotivi negativi come ad esempio il senso di vulnerabilità ed impotenza, la sofferenza per la perdita di una persona cara, la preoccupazione per la nostra salute, l’incertezza per il futuro, la paura del contagio e le preoccupazioni economiche legate alla possibile perdita del lavoro.

Tutte queste condizioni costituiscono degli stressor che possono mettere alla prova le nostre capacità di tolleranza allo stress, soprattutto se prolungate nel tempo, fino a compromettere il nostro benessere psicologico.

 

Quali sintomi e malattie psichiatriche potrebbero insorgere durante e dopo questa pandemia?

 

Non esistono al momento studi giunti a termine ed esaustivi sul fenomeno in atto, ma sono disponibili, in letteratura, dati relativi alle precedenti emergenze sanitarie infettive (ad esempio l’epidemie di Ebola e SARS). Questi ci permettono di fare previsioni sull’impatto psicologico della pandemia Codiv-19.

  • I sanitari che si sono dedicati alla cura dei pazienti infetti, rappresentano al momento il gruppo più studiato. In questa specifica popolazione è stata osservata un’aumentata probabilità di insorgenza di sintomi da stress post-traumatico, una maggior propensione alla depressione, all’ansia, all’insonnia e al disagio psicologico generalizzato.

 

  • Anche nella popolazione generale, gli studi hanno fatto emergere una vasta gamma di impatti psicologici dell’epidemia e della quarantena, tra cui sintomi di stress post-traumatico, sentimenti di rabbia e paura, disturbi dell’adattamento, ossessivi, depressione e l’incremento dell’abuso di sostanze (soprattutto alcol). In particolare, i sintomi dello stress post-traumatico, risultano essere quelli più duraturi nel tempo dopo la quarantena.

 

  • A conferma del ruolo negativo della quarantena sul benessere psicologico delle persone, dagli studi è emerso che le quarantene più lunghe erano associate a una salute mentale peggiore.

Sulla base delle informazioni disponibili è quindi possibile ipotizzare che i disturbi citati potrebbero in futuro aumentare la loro insorgenza a causa di questa pandemia. Ad esempio, il Disturbo di ansia incentrato sul timore di malattia (ipocondriaco) potrebbe essere slatentizzato dalla paura di aver contratto il Covid-19 e innescare controlli della temperatura ripetuti e la ricerca di sintomi compatibili con l’infezione, come la tosse e la dispnea.  Anche il Disturbo da ansia generalizzato potrebbe manifestarsi maggiormente a causa del persistere di uno stato di allerta derivante dal rischio contagio e la percepita vulnerabilità per la propria salute e quella dei propri cari. Le raccomandazioni di disinfezione di superfici e mani e il timore di contagio potrebbero contribuire all’insorgenza del Disturbi ossessivo-compulsivo soprattutto di tipo “washer”, cioè quel disturbo caratterizzato dal timore di contaminazione e rituali di pulizia. A causa delle limitazioni della libertà, il cambiamento dello stile di vita o per eventi luttuosi, è ipotizzabile che potrebbe verificarsi l’aumento di sintomi depressivi e irritabilità fino alla configurazione di Disturbi dell’umore. Verosimilmente anche i Disturbi dell’adattamento e il disturbo da stress post traumatico e acuto da stress, proprio perché caratterizzati da una risposta disadattiva dell’organismo ad un evento stressante o traumatico, potrebbero trovare una maggior incidenza nel periodo che segue la pandemia.

Chi è a maggior rischio di effetti psicologici negativi?

 

La quarantena e l’evento pandemico possono avere un impatto negativo sulla salute mentale e il benessere psicologico di tutte le persone. Sulla base dei dati disponibili dalle precedenti epidemie, si possono ipotizzare delle categorie che sono e saranno a maggior rischio:

  • In primis, troviamo gli operatori sanitari direttamente coinvolti nel trattamento dei pazienti contagiati, proprio perché più esposti al rischio contagio e allo stress covid-correlato, oltre che allo stigma di essere considerati potenziali vettori della malattia.

 

  • Dagli studi emerge che, chi ha sofferto in passato di patologie psichiatriche (come la depressione, le fobie, l’ansia generalizzata, i disturbi ossessivo-compulsivi) presenta un maggior rischio di ricomparsa del quadro clinico. Lo stress covid-correlato può infatti favorire il riemergere della propria vulnerabilità rispetto a questi disturbi.

 

  • Anche i soggetti con malattie psichiatriche in atto sono esposti a un maggior rischio di aggravamento del quadro clinico, visto che la riduzione delle attività connesse al lockdown e la paura del contagio possono rendere più difficile o disincentivare i percorsi di cura dei pazienti.

 

  • Dagli studi infine risultano a maggior rischio di impatto psicologico negativo anche: i soggetti anziani, i giovani, le persone affette da malattie croniche di varia natura e la popolazione con livelli di reddito più basso. Non si conoscono ancora con precisione quali possano essere gli impatti psicologici e fisici del periodo di quarantena sui bambini.

Quali sono i “campanelli d’allarme” da non sottovalutare?

 

  • La comparsa di insonnia e incubi
  • Una maggior irritabilità e irascibilità con scatti di rabbia
  • Un persistente stato di tensione e allerta
  • La perdita di interesse verso attività che si amava fare
  • L’aumento del consumo di alcol, o di altre sostanze, con la sensazione di averne perso il controllo
  • La persistenza di pensieri negativi e angoscianti legati alla Covid-19
  • L’aumento incontrollato di lavaggio e disinfezione di superfici, oggetti….
  • L’eccessiva focalizzazione e ricerca di sintomi di Covid-19 (ad esempio ripetuti controlli della temperatura corporea)
  • Totale rifiuto di uscire di casa anche per l’acquisto di beni necessari
  • La comparsa di sintomi di ansia come la mancanza d’aria, tensione muscolare, un senso di oppressione al petto, di nodo alla gola, di stomaco chiuso o tachicardia.

 

I suggerimenti terapeutici: Come prevenire i disturbi e promuovere il benessere?

 

Il modo in cui affrontiamo la quarantena può preservarci da patologie future di natura psichiatrica.

Difatti, la messa in atto durante di buone strategie per contenere lo stress covid-correlato, può ridurre il suo impatto psicologico e di conseguenza l’insorgenza nei mesi successivi di quadri clinici patologici.

Sono disponibili vari consigli per la buona gestione della quarantena:

  1. I consigli per gestire lo stress dell’Organizzazione Mondiale della Sanità 
  2. Il Vademecum del Consiglio Nazionale degli Ordine Psicologi Italiani
  3. Le categorie di persone che presentato un maggior rischio di sviluppo di sintomatologia psichiatrica dovrebbero ricevere un maggior supporto psicologico e psichiatrico.
  4. Si invitano le persone che stanno vivendo un disagio psicologico a non aver timore a chieder aiuto. Sono state create appositamente linee di ascolto disponibili a fornire il sostegno necessario.
  5. Intervenire precocemente ai primi sintomi, grazie all’aiuto psicologico o psichiatrico, potrebbe prevenire l’insorgenza di patologie psichiatriche o attenuarne la progressione in quadri più severi, limitando così il disagio futuro.
  6. Per chi è già in cura per disturbi psichiatrici, potrebbe essere utile mantenere i contatti con il proprio psichiatra di fiducia al fine di monitorare il quadro clinico ed eventualmente rimodulare la farmacoterapia in modo più adeguato e personalizzato. Una tempestiva correzione della terapia farmacologica è fondamentale per prevenire possibili ricadute del quadro clinico.

 

Come effettuare un colloquio psicologico o psichiatrico durante la quarantena?

 

Lo Studio Coradeschi ha attivato un servizio di consulenza psicologica o psichiatrica online per consentire ai pazienti di ricevere il nostro aiuto in tutta sicurezza utilizzando strumenti di videochiamata come Skype e Whatsapp.

Inoltre, è possibile usufruire del nostro sportello di ascolto “COndiVIDi” dedicato esclusivamente all’emergenza in atto.

Bibliografia:

-The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence Samantha K Brooks, Rebecca K Webster, Louise E Smith, Lisa Woodland, Simon Wessely, Neil Greenberg, Gideon James Rubin. Lancet 2020; 395: 912–20.

-Factors Associated With Mental Health Outcomes Among Health Care Workers Exposed to Coronavirus Disease 2019. Jianbo Lai, MSc, Simeng Ma, MSc, Ying Wang, MSc, Zhongxiang Cai, MD, Jianbo Hu, MSc, Ning Wei, MD, Jiang Wu, MD, Hui Du, MD, Tingting Chen, MD, Ruiting Li, MD, Huawei Tan, MD, Lijun Kang, MSc, Lihua Yao, MD, Manli Huang, MD, Huafen Wang, BD, Gaohua Wang, MD, Zhongchun Liu, MD, Shaohua Hu. JAMA Netw Open. 2020 Mar 2;3(3):e203976. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2020.3976.

– The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. Brooks SK, Webster RK, Smith LE, Woodland L, Wessely S, Greenberg N, Rubin GJ. Lancet. 2020 Mar 4;395(10227):912-920. doi: 10.1016/S0140-6736(20)30460-8. Epub 2020 Feb 26.

Psicologia Giuridica: nuovo servizio offerto dallo Studio Coradeschi

 

La filosofia del nostro studio è da sempre quella di rispondere nel modo più completo ai bisogni dei  pazienti, fornendo un intervento specialistico attraverso diverse figure professionali (psicologo, psicoterapeuta, psichiatra e nutrizionista).

L’aumento dei casi di separazione/divorzio con  conseguenze giuridiche e psicologiche sia sui figli che sui genitori, ci ha motivato ad avvalerci della collaborazione dello psicologo giuridico.

Diamo quindi il benvenuto alla Dott.ssa Elena Segreti, psicologa-psicoterapeuta ed esperta di psicologia giuridica, che siamo lieti di accogliere nella nostra equipe.

Di seguito una breve presentazione della sua storia professionale e dei suoi principali ambiti d’intervento.

CHI SONO?

Sono nata e cresciuta a Milano, dove ho terminato le scuole dell’obbligo e successivamente conseguito la maturità classica.

Essendo figlia di una psicoterapeuta, ho sempre respirato “un’aria psicologica” in casa e per questo da subito ho avuto le idee chiare su quale facoltà avrei scelto, pur sentendo una forte spinta all’autonomia, che mi ha portato a scegliere strade indipendenti.

Erano gli anni della riforma universitaria, nei quali il corso di laurea in Psicologia era stato diviso in triennale e specialistica.

Ho conseguito, quindi, la laurea triennale in Scienze del Comportamento e delle Relazioni Interpersonali e Sociali presso l’Università di Parma, con una tesi sul profilo criminale, relata dal Prof. Francesco Rovetto.

Il periodo all’Università di Parma da una parte mi ha fatto innamorare di un approccio alla psicologia più scientifico ed evidence-based, dal momento che il corpo docente era formato per lo più da esponenti di stampo cognitivo-comportamentale; dall’altro ha rappresentato l’inizio del mio interesse per tematiche criminologiche e giuridiche, scegliendo infatti di sostenere alcuni esami opzionali sotto la facoltà di giurisprudenza e, in seguito, iniziando a frequentare seminari e convegni a riguardo.

Successivamente al mio trasferimento nella città di Rimini, e in parallelo alla frequenza del biennio specialistico, ho frequentato un tirocinio volontario presso un ambulatorio di neurologia nel quale, sotto supervisione, effettuavo valutazioni psicodiagnostiche attraverso l’utilizzo di test e assistevo a colloqui clinici e di controllo della farmacoterapia. Ho portato avanti questa attività complessivamente per quattro anni, nei quali ho avuto modo di vedere svariate realtà e imparando molto dal punto di vista pratico.

Nel frattempo, ho conseguito la laurea specialistica in Psicologia Clinica e di Comunità presso l’Università di Bologna, dipartimento di Cesena, con una tesi sugli aspetti psicopatologici e psichiatrico-forensi del figlicidio materno, relata dalla Prof.ssa Silvana Grandi.

Durante la stesura della tesi specialistica, ho conosciuto il Prof. Renato Ariatti, psichiatra forense, col quale, dopo aver sostenuto l’esame di Stato e l’abilitazione all’esercizio della Professione, ho cominciato a collaborare presso il suo studio di Rimini.

Avrò sempre un grande debito di riconoscenza verso il Prof. Ariatti, che con pazienza mi ha insegnato come lavorare in ambito giuridico e che per primo ha valorizzato il mio lavoro.

Al lavoro pratico, ho affiancato un Master annuale privato in Psicologia Giuridica presso l’Istituto Galton di Milano e da quel momento ho sempre continuato a lavorare e aggiornarmi in ambito psicoforense.

Attraverso una borsa di studio, ho conseguito inoltre il titolo di Mediatore civile e Commerciale.

Nei primi anni della mia attività professionale mi sono dedicata alla valutazione del danno psichico, di cui sono diventata fiduciaria di Alianz S.p.A. sede di Rimini.

In quel periodo ho cominciato ad appassionarmi e di conseguenza a specializzarmi nel ramo della psicologia giuridica che si occupa di Diritto di Famiglia, dedicandomi alle Consulenze Tecniche di Parte (CTP) nei procedimenti di separazione/divorzio che coinvolgono i minori.

Ritengo si tratti di un campo estremamente delicato e per il quale sia necessaria molta preparazione e per questo continuo costantemente ancora oggi ad aggiornarmi.

Una volta avviata la carriera in ambito giuridico, ho iniziato a sentire l’esigenza di completare anche la mia formazione clinica. Mi sono quindi iscritta alla scuola di specializzazione quadriennale in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale dell’Istituto A.T. Beck di Roma, diretto dalla Dott.ssa Antonella Montano, conseguendo il diploma. Sono stati anni di studio intenso, ma fondamentali per la mia formazione.

Nel corso della specializzazione ho frequentato un anno di tirocinio presso il consultorio familiare dell’ASL-RM-B, sotto la supervisione della dott.ssa Stefania Graziosi, la cui professionalità e umanità sono ancora impresse dentro di me.

Durante questa esperienza ho avuto modo di assistere ai gruppi preadottivi e ai colloqui per l’assegnazione dell’idoneità all’adozione e di toccare con mano quanta dedizione e competenza ci sia nella maggior parte degli operatori dei servizi.

Ho ritrovato la stessa professionalità in tutta l’equipe dell’Unità Operativa di Salute Mentale dell’Ospedale di Stato della Repubblica di San Marino, dove ho frequentato i successivi quattro anni di tirocinio, di cui uno volontario, sotto la supervisione del dott. Guglielmo Celli, che ha sempre creduto in me.

In area clinica, ho conseguito inoltre il titolo di terapeuta EMDR di I livello.

Attualmente svolgo la libera professione presso il mio studio (Studio Segreti) a Rimini e collaboro con lo Studio Coradeschi ad Arezzo.

Titoli accademici e professionali

  • Psicologa iscritta all’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna dal 2011 (n°6803)
  • Psicoterapeuta ad indirizzo Cognitivo-Comportamentale, Terapeuta EMDR
  • Specializzata in Psicologia Giuridica (CTP)
  • Fiduciario per il danno psichico di Allianz S.p.A.
  • Mediatore Civile e Commerciale
  • Socio ordinario CBT-Italia

Aree di interesse

  • sostegno alla genitorialità per separati/divorziati
  • danno psichico
  • consulenze tecniche di parte (CTP)
  • disturbi d’ansia e fobie
  • disfunzioni sessuali
  • disturbi dell’alimentazione
  • disturbo ossessivo-compulsivo
  • depressione e disturbo bipolare
  • gestione dello stress
  • disturbo post-traumatico
  • disturbi della personalità
  • terapia di coppia

SERVIZIO DI CONSULENZA PSICOLOGICA E PSICOTERAPIA ONLINE

Chi è lo Psicologo Online?

Lo psicologo online è uno professionista qualificato nel fornire supporto psicologico a distanza.

 

Basi teoriche e obiettivi dello Psicologo Online

Le moderne tecnologie permettono di aprire nuove modalità di sostegno al benessere psicologico della persona.

Le tecniche derivate dalla Terapia Cognitivo Comportamentale consentono allo Psicologo di offrire con una certa tempestività, non solo una migliore e più efficace gestione degli stati emotivi negativi, ma anche un miglioramento della qualità di vita della persona.

Proprio per questo le consultazioni proposte dal servizio online hanno di solito una durata limitata nel tempo, sufficienti ad:

  1. individuare la problematica
  2. fornire un primo aiuto psicologico
  3. comprendere le migliori modalità per fare fronte al disagio
  4. capire insieme alla persona i passi successivi alla prima consultazione

 

Alcuni studi scientifici

La letteratura scientifica mette in evidenza una serie di studi che hanno analizzato l’efficacia delle prestazioni dello psicologo online. Di seguito, sono riportati alcuni di essi.

  1. L’efficacia degli interventi basati sul web è stata valutata da un gran numero di ricerche per una varietà di problemi di salute mentale, tra cui insonnia (Ritterband et al., 2009), depressione, disturbi d’ansia, disturbi da abuso di sostanze e alcol.
  2. Lo studio di Zabinski et al. (2001) ha verificato e introdotto la consulenza psicologica online mediante la chat per ridurre il rischio dei disturbi alimentari di un gruppo di donne; tale studio ha riportato un’alta soddisfazione delle partecipanti per la consulenza psicologica via chat.
  3. Lo Studio di Yager Z e O’Dea JA, nel 2006 ha indagato e confermato i vantaggi legati alla consulenza psicologica online. Nello specifico ha riportato che la consulenza psicologica online può essere un intervento tecnologico particolarmente utile nei casi di emergenza ed essere un valido supporto immediato. Può essere utile come possibile intervento iniziale per eventualmente decidere di proseguire con un intervento psicologico in presenza. Ha una funzione di prevenzione, per informare e sensibilizzare le persone a ridurre i problemi prima che si determini una psicopatologia. La scrittura utilizzata come comunicazione nella chat, favorisce la riflessione e l’introspezione e permette di distaccarsi dalle proprie problematiche ed elaborarle. Inoltre può avere un ruolo importante per facilitare la comunicazione del paziente, diminuendo le proprie resistenze.

Bibliografia

 

  • Consiglio Nazionale Ordine Psicologi – Commissione Atti Tipici – Osservatorio e Tutela della Professione. (2017). Digitalizzazione della professione e dell’intervento psicologico mediato dal web. http://www.psy.it/wp-content/uploads/2015/04/Atti-Tipici_DEF_interno-LR.pdf.
  • Raccomandazioni del CNOP sulle prestazioni psicologiche attraverso tecnologie di comunicazione a distanza. (2013).
  • Yager, Z., O’Dea, J. A. (2006). Prevention programs for body image and eating disorders on University campuses: a review of large, controlled interventions. Health Education and Human Movement, Faculty of Education and Social Work, University of Sydney, Building A35, SydneyNSW, Australia.
  • Zabinski, M. F., Pung, M. A., Wilfley, D. E., Eppstein, D. L., Winzelberg, A. J., Celio, A., Taylor, C. B. (2001). Reducing risk factors for eating disorders: Targeting at-risk women with a computerized psychoeducational program. Department of Psychology, San Diego Joint Doctoral Program in Clinical Psychology, San Diego State University/University of California, San Diego, California, USA.

 

Servizio di consulenza psicologica e psicoterapia online

I professionisti dello Studio Coradeschi mettono a disposizione le loro competenze a tutti coloro che per vari motivi non possano effettuare con noi colloqui di persona, utilizzando la modalità online. Le videochiamate potranno essere effettuate secondo le preferenze del paziente utilizzando una delle principali applicazioni dedicate tra cui: Skype, Meet, Zoom e Whatsapp.

Coronavirus: quali effetti sulla nostra psiche?

“È più grande di noi, questa epidemia. È più forte di qualsiasi nemico in carne e ossa che abbiamo mai incontrato, più potente di qualsiasi supereroe che abbiamo immaginato o visto in un film.”

 

Con queste parole lo scrittore David Grossman ha provato a descrivere molti degli stati mentali che stiamo vivendo in questi giorni da quando qualcosa di inaspettato ha travolto le nostre vite modificando profondamente le nostre abitudini.

Frustrazione, noia, isolamento, ma anche paura, rabbia, insonnia e difficoltà di concentrazione sono alcune delle emozioni che scandiscono le nostre giornate da quando il Coronavirus ha preso piede nelle nostre vite.

Per quanto ci sforziamo di rimanere razionali affidandoci alla logica, nelle situazioni d’emergenza la nostra natura psico – logica viene maggiormente fuori, inondando la nostra mente ed i nostri comportamenti di scelte e pensieri irrazionali ed impulsivi.

Le incognite sul nostro presente e futuro fanno sì che spesso viviamo situazioni di panico e ansia generalizzata percependo ogni situazione come allarmante, in quanto il Coronavirus è piccolo, sfuggente, invisibile all’occhio umano, sconosciuto.

In alcuni soggetti si sviluppa poi una situazione di ipocondria, intesa come tendenza ad un’eccessiva preoccupazione per il proprio stato di salute percependo ogni minimo sintomo come un segnale inequivocabile di infezione da Coronavirus.

Infatti, il clima di paura che si respira in questi giorni ed il timore di contaminare o poter essere contaminati, potrebbe portare ad una attenzione selettiva per sintomi somatici aspecifici che spesso possono essere interpretati come predittori di malattia.

Agli impatti che sulla nostre menti ha avuto il Coronavirus, si aggiungono poi gli effetti della quarantena delle ultime settimane. Una situazione di chiusura forzata che ci costringe spesso a stare maggiormente a contatto con le nostre emozioni.

La frustrazione, l’inattività e la noia che sperimentiamo in queste giornate una uguale all’altra, la perdita della routine e la riduzione dei contatti umani potrebbero essere terreno fertile per un abbattimento del tono dell’umore, mancanza di stimoli ed interessi, sintomi depressivi.

La maggiore difficoltà nel reperire beni primari o strumenti di protezione per impedire il contagio spesso correlano con ansia, maggiore percezione di vulnerabilità e pericolo, senso di impotenza e rabbia.

  • QUALI COMPORTAMENTI CI POSSONO AIUTARE A GESTIRE L’ANSIA?

E’ normale in questo periodo essere portati a vivere maggiormente stati di rimugino e di pre-occupazione, ma pre-occuparsi agitandosi e alla fine attuando comportamenti irrazionali e controproducenti non serve. Meglio occupare il nostro tempo in modo utile ed in attività pratiche che ad esempio non avevamo il tempo precedentemente di fare, come ad esempio fare una telefonata ad un amico, cucinare, leggere …  provando a lasciare scorrere i pensieri irrazionali che affollano la nostra mente.

  • COME GESTIRE LO STATO DI SOLITUDINE CAUSATO DALL’ISOLAMENTO SOCIALE?

La quarantena ha aggiunto, come dicevamo, alla preoccupazione per il  contagio anche lo stravolgimento delle nostre rassicuranti abitudini creando uno stato temporaneo di disorientamento. Ancora una volta però si può cogliere l’occasione di poter occupare il nostro tempo su nuove attività o su quelle attività che, nonostante fossero desiderate, non permettevano di essere coltivate a sufficienza proprio dalle nostre stesse abitudini. Inoltre, le nuove tecnologie di consentono di evitare il senso di isolamento e di solitudine “vivendo dei momenti insieme” seppur distanti.

  • DECALOGO DI SOPRAVVIVENZA AL CORONAVIRUS

Concludiamo, infine, con un decalogo di consigli suggeriti dall’associazione EMDR che ormai da anni si occupa di situazioni d’emergenza e di traumi psicologi.

1)    Privilegiamo, come fonti di informazioni, soprattutto i canali ufficiali.

Nei momenti di emergenza in cui la paura e l‘irrazionale inevitabilmente rischiano di prendere il sopravvento, bisogna prendersi cura di sé e non mettersi in condizione di esporsi a informazioni non adeguate e non qualificate incorrendo in fake news o notizie emozionalmente cariche di vissuti ma non basate su dati oggettivi.

2)    Scegliere 2 momenti al giorno per informarsi e il canale attraverso il quale si vuole farlo

L’esposizione continua alla mole di informazioni via web, radio e TV fa rimanere in stato perennemente eccitatorio il nostro sistema di allerta e paura. Inoltre meglio scegliere uno o due momenti al giorno nei quali informarsi.

3) Seguire i consigli sulle norme di igiene indicate dal Ministero della Salute

4) Non interrompere per quanto possibile la propria routine: in contesti emergenziali bisogna ancorarsi a ciò che è certo, noto e prevedibile. Continuare il lavoro e le proprie abitudini laddove possibile.

5) Attività fisica in casa e passeggiate all’aria aperta sono importantissime. Scaricare le tensioni attraverso “il fare” permette un migliore riposo notturno.

6) Riposarsi adeguatamente. Cercate di mantenere orari di sonno regolari, mettete la sveglia al mattino anche se non avete le solite incombenze lavorative o di studio

7) Mangiare nel modo più regolare possibile

8) Parlare e passare del tempo con la famiglia e gli amici utilizzando telefono o videochiamate

9) Parlare dei problemi con qualcuno di cui ci si fida

10) Fare attività che aiutano a rilassarsi: yoga, training autogeno, meditazione, leggere, giardinaggio, ecc.

  • COndiVIDi

Lo Studio Coradeschi ha messo a disposizione della popolazione uno sportello telematico di aiuto psicologico e nutrizionale per l’emergenza coronavirus. Per ulteriori informazioni cliccare QUI

 

COndiVIDi

COndiVIDi: Sportello di Aiuto Psicologico e Nutrizionale per l’emergenza Coronavirus

 

I professionisti dello Studio Coradeschi hanno deciso di mettere a disposizione della popolazione uno sportello di ascolto e di sostegno psicologico per le problematiche emotive legate al difficile momento che stiamo vivendo. Uno spazio specifico, gestito dalla nostra dietista, è stato pensato inoltre, per tutti coloro che, a causa di uno stile di vita più sedentario e una maggiore esposizione al cibo, incontrino difficoltà nel gestire la propria alimentazione.

A chi è rivolto?

 

  • A tutti coloro che vogliono condividere le loro preoccupazioni per il futuro, il senso d’impotenza e frustrazione legate alla limitazione della propria libertà personale, il vuoto e la noia.
  • A chi si sente messo a dura prova dalla convivenza forzata in spazi ridotti
  • A chi desidera un aiuto per mantenere, nei limiti del possibile, un buono stile di vita: corretta alimentazione, buona qualità del sonno, attività fisica e cura di sé
  • A chi ricerca eccessivamente nel cibo sollievo da ansia, paura, noia e solitudine
  • A chi vive nella paura di essere contagiato
  • A chi è stato contagiato ed è costretto alla solitudine dell’isolamento
  • A chi è in ansia per il destino di un proprio caro ammalato e non può stargli vicino
  • A chi sperimenta senso di colpa per aver contagiato persone care che adesso si trovano in condizioni critiche o sono decedute
  • A chi ha perso una persona importante senza nemmeno poterla salutare
  • Al personale sanitario costantemente in prima linea nella battaglia contro il virus

 

Come funziona lo sportello?

 

I colloqui avverranno tramite videochiamata (Skype e Whatsapp); avranno una durata di 30 minuti. Primo colloquio GRATUITO, eventuali successivi ad un costo di 30 euro. Compatibilmente col numero di richieste, il colloquio verrà fissato entro le 24h.

 

Chi siamo?

 

La nostra equipe è composta da 5 psicologi-psicoterapeuti, una psichiatra ed una dietista. Lo sportello è coordinato e supervisionato dalla Dott.ssa Chiara Mercurio, EMDR practitioner ed esperta in psicologia dell’emergenza e psicotraumatologia. Per maggiori informazioni: www.studiocoradeschi.org

 

Come fissare un colloquio online?

 

Inviando una mail a info@studiocoradeschi.org oppure chiamando il Dott. Coradeschi al 3398181946

CONSULENZA NUTRIZIONALE: nuovo servizio offerto dallo Studio Coradeschi

Dalla sua nascita nel 2001, la politica dello studio Coradeschi è sempre stata quella di una presa in carico dei nostri pazienti il più possibile completa e individualizzata. Per questo motivo la nostra equipe è composta da figure professionali diverse, che agendo in sinergia possano fornire una risposta efficace e adatta  alla complessità delle problematiche che i nostri pazienti ci portano. Da oggi oltre alla possibilità di avvalersi di un servizio di psicologia, psicoterapia e psichiatria, i nostri pazienti, qualora necessario, potranno effettuare  una consulenza dietistica e nutrizionale.

I professionisti dello Studio Coradeschi danno il benvenuto alla nuova collega Martina Martelli, dietista nutrizionista e specialista in scienze dell’alimentazione. Di seguito una breve presentazione della dott.ssa Martelli e dei suoi ambiti d’intervento. Buona lettura.

Mi sono laureata nel 2016 in Dietistica, presso l’Università degli Studi di Firenze con la votazione di 110/110 con lode presentando una tesi sperimentale “Correlazione tra stato nutrizionale e qualità di vita in pazienti affetti da anoressia nervosa restricted e binge purging”.
Nel settembre 2018 ho conseguito la laurea magistrale in Scienze dell’Alimentazione presso l’Università degli Studi di Firenze con la votazione di 110/110 con lode sviluppando una tesi sperimentale dal titolo “Analisi della composizione corporea in pazienti affetti da Disturbo da Alimentazione Incontrollata”.
Durante gli anni di formazione universitaria, ho svolto tirocinio curriculare presso varie strutture quali Ospedale Serristori (Figline Valdarno), Centro IRCCS Don Carlo Gnocchi (Scandicci), Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi (Firenze Rifredi), Casa di Cura Villa dei Pini (Firenze).
Inoltre, per 1 anno, in qualità di dietista volontaria presso la casa di cura Villa dei Pini di Firenze, ho svolto varie attività attinenti alla figura professionale del dietista in collaborazione con un team di professionisti necessario per il trattamento dei disturbi alimentari (anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata, obesità): rilevazione di misure antropometriche, elaborazione ed eventuali variazioni di piani alimentari, colloqui individuali con pazienti, conduzione di gruppi di educazione alimentare e mindful eating e assistenza al pasto.
Da circa 4 anni, collaboro con la dott.ssa Barbara Fornaciai, dietista nutrizionista esperta nel trattamento dei disturbi alimentari, esperienza che mi ha permesso di apprendere e migliorare la gestione delle varie problematiche in termini di alimentazione.
Nel Gennaio 2017 ho tenuto un incontro rivolto agli studenti relativo ai disturbi alimentari presso l’Istituto statale di istruzione superiore “Morante” – “Ginori Conti” di Firenze.
Ricopro inoltre il ruolo di dietista per la Comunità Terapeutica “Casa di Francesco e Chiara” di Vinci per la quale ho elaborato un menu, corredato da un ricettario e ho condotto gruppi di educazione alimentare, all’interno della struttura, rivolti al personale ed ai ragazzi ricoverati.
Ho sempre avuto particolare interesse per il trattamento dei disturbi alimentari, portando avanti sia esperienze cliniche volontarie che aggiornamenti.
Nel 2018, ho infatti seguito, con il Dott. Riccardo Dalle Grave e la Dott.ssa Simona Calugi presso la Scuola Cognitiva di Firenze, un corso di formazione relativo alla CBT – E (Enhanced Cognitive Behaviour Therapy, Terapia Cognitivo Comportamentale “migliorata”), il trattamento raccomandato dalle linee guida NICE del 2017 per tutti i disturbi dell’alimentazione (anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da binge-eating, altri disturbi dell’alimentazione con e senza specificazione) sia per gli adulti sia per gli adolescenti.
Parallelamente, mi occupo di alimentazione nella pratica sportiva, disciplina nella quale mi sono specializzata nel 2018, frequentando un corso di formazione professionale di nutrizione nelle varie discipline sportive, Nutrimedifor con sede a Milano, e seguendo tuttora corsi di aggiornamento relativi alla pratica sportiva e alla valutazione corporea tramite impedenziometria (Bioelectrical Impedance Analysis – BIA).
Svolgo, dal 2017, attività di libera professione in vari studi medici presso Firenze, Pontassieve, Borgo San Lorenzo, Figline Valdarno, Arezzo.
Dal 2017 sono iscritta all’albo della professione sanitaria di dietista, presso l’Ordine TSRM PSTRP di Firenze Arezzo Prato Pistoia Lucca Massa-Carrara al n° 17, all’Associazione Nazionale Dietisti (ANDID) e all’Associazione Tecnico Scientifica dell’Alimentazione, Nutrizione e Dietetica (ASAND).
Dal 2019 sono inoltre iscritta all’Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del peso (AIDAP).
Credo nel lavoro di squadra per raggiungere al meglio gli obiettivi e soddisfare le esigenze di ciascuno; promuovo un’alimentazione completa ed equilibrata associata non semplicemente alla perdita di peso, ma alla tutela del proprio stato di salute e al trattamento di stati patologici, mantenendo il piacere ed il gusto del cibo.

Titoli accademici e professionali

Dietista Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione.
Iscritta all’albo della professione sanitaria di dietista, presso l’Ordine TSRM PSTRP di Firenze Arezzo Prato Pistoia Lucca Massa-Carrara al n° 17.
Socio professionista AIDAP (Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del peso), ANDID (Associazione Nazionale Dietisti) e ASAND (Associazione Tecnico Scientifica dell’Alimentazione, Nutrizione e Dietetica).

Aree d’ interesse e specializzazione

• Trattamento dei disturbi alimentari (Anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da abbuffate incontrollate, binge eating disorder)
• Alimentazione nella pratica sportiva
• Intervento finalizzato al dimagrimento
• Trattamento di patologie quali dislipidemie (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia), diabete tipo 1 e 2, ipertensione, sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), allergie alimentari e celiachia, intolleranza al lattosio, disturbi gastrointestinali (gastrite, reflusso gastroesofageo, ernia iatale, stipsi, sindrome dell’intestino irritabile (IBS), morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa (RCU), diverticolosi e diverticolite).
• Trattamento delle varie fasi tipiche di una donna (menopausa, gravidanza, diabete gestazionale, svezzamento, allattamento)
• Trattamento delle problematiche tipiche dell’adolescenza e dell’infanzia: sovrappeso, sottopeso, cattivi abitudini alimentari (alimentazione selettiva con esclusione di frutta, verdura, legumi ecc…)

Il primo pilastro della Mindfulness: IL NON GIUDIZIO

Quasi tutto ciò che vediamo o con cui entriamo in contatto viene etichettato dalla mente come “buono” o “cattivo”. Reagiamo ad ogni esperienza in termini di quello che riteniamo essere il suo valore per noi. Alcune cose, persone ed eventi sono classificati “buoni” perché, per una ragione o per l’altra, ci fanno sentire bene. Altri vengono altrettanto immediatamente classificati “cattivi” perché ci fanno sentire male. Il resto viene classificato come “neutro” perché ci sembra che non abbia una particolare importanza per noi. Le cose, persone ed eventi che appartengono a quest’ultima categoria li escludiamo quasi dal campo della nostra attenzione: di solito sono quelli che troviamo più noioso osservare.

L’abitudine di classificare il contenuto della nostra esperienza in base a giudizi, innesca un insieme di reazioni meccaniche di cui non ci rendiamo conto e che spesso non hanno fondamento obiettivo. La costante attività giudicante della mente ci rende difficile trovare uno stato di pace interiore: la mente si comporta come uno yoyo, che tutto il giorno va su e giù lungo la corda dei nostri giudizi positivi e negativi.

Se vuoi verificare tu stesso questa descrizione, prova a fare attenzione a quante volte nel corso di dieci minuti, mentre sei occupato in una delle tue normali attività quotidiane, sorge in te un giudizio del tipo “mi piace” o “non mi piace”.

Per arrivare ad una gestione più efficace dello stress, il primo passo è renderci conto di questa attività di giudizio automatica nella nostra mente, aprendo la possibilità di liberarci dalla tirannia dei giudizi.

Durante la pratica della consapevolezza (“mindfulness”), è importante riconoscere questa attività giudicante della mente ogniqualvolta si presenta e assumere l’atteggiamento di un testimone imparziale, osservandola semplicemente. Quando un giudizio si presenta, non occorre che lo reprimi. Basta che tu te ne renda conto. Non si tratta di giudicare il giudizio sbagliato, complicando ulteriormente le cose.

Per esempio, supponiamo che tu stia praticando l’osservazione del respiro; a un certo punto può darsi che la tua mente dica qualcosa come “che noia”, o “questo non funziona”, o “non ci riesco”. Questi sono giudizi. Quando si presentano, è importante che tu li riconosca come tali e che ricordi che la pratica comporta una sospensione dei giudizi e la semplice osservazione di qualsiasi cosa si presenti, compresi i tuoi pensieri giudicanti, senza lasciarti coinvolgere e senza agire su di essi in alcun modo. Poi ritorni all’osservazione del respiro.

(tratto da: “Vivere momento per momento” di Jon Kabat-Zinn, pp.32-33)

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LO PSICOLOGO GIURIDICO

Chi è lo psicologo giuridico?

È uno psicologo, che ha conseguito una formazione specifica in ambito giuridico, per conoscere le leggi e per adattare i modelli della psicologia a questioni legali.

In ambito giuridico, lo psicologo viene chiamato principalmente a rispondere ai quesiti posti dal Giudice ogni qualvolta vi sia la necessità di un’indagine condotta da una persona che possieda specifiche competenze tecniche (art.61 c.p.c. e 220 c.p.p.), quando cioè il Giudice ha bisogno delle conoscenze scientifiche di un esperto per tematiche prettamente psicologiche, che non sono di sua competenza.

Lo psicologo giuridico è quindi uno psicologo che si è specializzato anche su aspetti legali in modo da poter fornire un aiuto al Giudice su questioni psicologiche (quali le dinamiche familiari, la psicologia dell’età evolutiva, la valutazione della personalità, ecc.) e da “tradurre” il linguaggio tecnico da psicologico a giuridico.

 

Quando rivolgersi a uno psicologo giuridico?

Nella Giustizia, lo psicologo può essere chiamato come esperto in diversi ambiti:

Civile (Tribunale Ordinario e dei Minorenni

  • affidamento dei figli
  • modalità di visita del genitore non collocatario
  • valutazione delle capacità genitoriali o la necessità di affidamento extra-familiare
  • nei casi di separazione e divorzio
  • valutazione del danno psichico nelle cause di risarcimento
  • idoneità genitoriale ai fini dell’adozione nazionale/internazionale
  • valutazione per l’interdizione
  • valutazione psicologica nei casi di riattribuzione del sesso
  • valutazione della capacità di intendere e volere nei casi di annullamento di testamenti, donazioni, contratti, ecc.

Penale (Tribunale Ordinario e dei Minorenni)

  • valutazione della capacità di intendere o volere al fine di determinare l’imputabilità dell’autore di un reato e la sua pericolosità sociale
  • capacità di stare in giudizio e di rendere testimonianza della vittima e dei testimoni di un reato
  • valutazione della personalità del Minore autore di reato o della vittima, ecc.

Di Sorveglianza

  • in collaborazione con l’amministrazione penitenziaria
  • come sostegno agli imputati durante il processo e ai neo-detenuti
  • valutazione del rischio suicidario dei detenuti

Ecclesiastico

  • questioni inerenti le richieste di annullamento del matrimonio alla Sacra Rota

 

Perito, CTU, CTP: chi sono?

Abbiamo visto come il Giudice, qualora necessiti di chiarimenti specifici, abbia la facoltà di nominare un proprio esperto a cui porre un quesito.

In ambito penale, l’esperto incaricato dal Giudice prende il nome di Perito, mentre l’esperto del Pubblico Ministero (PM) prende il nome di Consulente Tecnico del Pubblico Ministero (CT-PM). Di conseguenza, la risposta al quesito prende il nome Perizia.

In ambito civile, l’esperto del Giudice prende il nome di Consulente Tecnico di Ufficio (CTU) e il suo elaborato finale è la Consulenza Tecnica di Ufficio (ancora CTU).

Sia nel penale che nel civile, le parti in causa hanno diritto di nominare a loro volta dei propri Consulenti Tecnici di Parte (CTP), che (semplificando) hanno il compito di verificare l’operato del Perito/CTU e forniscono sostegno alle parti durante i procedimenti.

Va comunque precisato che il Giudice è il solo e unico “Peritus peritorum”, ossia “il Perito dei periti”, ciò significa che ha la facoltà di accettare o meno le conclusioni peritali e, in caso lo ritenga opportuno, può decidere in autonomia.

 

Perchè rivolgersi a noi?

Il nostro studio fornisce un servizio di Consulenza Tecnica di Parte (CTP):

 

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