“è assertivo il comportamento che mette in grado le persone di agire al meglio per il proprio interesse, di essere autosufficienti senza inutile ansia, di esprimere i propri sentimenti e diritti senza ledere quelli degli altri”
Alberti & Emmons (1974).
- Ti sei mai sentito sfiduciato, impotente e incapace di fare qualsiasi cosa?
- Ti è mai capitato di dover fare sforzo su te stesso per far sentire la tua voce?
- Ti è difficile fare in modo che gli altri sappiano quello che desideri?
- Ti capita di essere trascinato dagli altri a causa della tua incapacità di riaffermare i tuoi diritti? O forse se tu ad esercitare pressione sugli altri per averla vinta?
È sempre più frequente che molti di noi si rivedano in questo tipo di domande la motivazione che è difficile per la maggior parte di noi avere un comportamento assertivo.
Ma che cosa è l’assertività?
L’assertività è quella competenza relazionale che permette di riconoscere le proprie emozioni e bisogni e di comunicarli agli altri, mantenendo, nel contempo, una positiva relazione con gli altri; la legittima espressione dei propri diritti, interessi, sentimenti e convinzioni evitando la violazione o negazione dei diritti altrui (Galeazzi e Porzionato, ’98).
Si tratta, quindi, di una condizione realizzabile nel momento in cui esiste un equilibrio tra la considerazione verso se stessi e quella verso gli altri, equilibrio spesso difficile da raggiungere soprattutto nelle situazioni quotidiane.
Spesso, infatti, nelle relazioni interpersonali, gli individui possono collocarsi nelle posizioni estreme del comportamento passivo (in cui si rinuncia ai propri bisogni e alle proprie opinioni per privilegiare quelli degli altri) e del comportamento aggressivo (in cui il raggiungimento dei propri obiettivi viene portato avanti a prescindere o addirittura a spese delle altre persone).
Entrambi questi stili sono definibili come anassertivi, e possono creare numerosi problemi di tipo comunicativo e relazionale.
Infatti, spesso le persone che si comportano passivamente hanno una bassa autostima ed una elevata ansia sociale e cercano disperatamente di ottenere l’approvazione degli altri. Se, da un certo punto di vista, l’accondiscendenza e la disponibilità possono apparire utili per essere accettati dalle altre persone, esse possono, però, creare forti limitazioni alla libertà individuale e determinare facilmente situazioni dalle quali gli altri tendono ad approfittarne. Comportarsi passivamente può essere, in alcuni casi, un modo per proteggersi, per evitare situazioni ansiogene (dire la propria opinione, dissentire, attirare l’attenzione su di sé…) che, però, si rivela dannoso in quanto ci impedisce di acquisire nuove modalità comportamentali e di liberarsi dei propri limiti. In altri termini, più si resta prigionieri della passività, meno si crede in se stessi e minore è lo slancio verso il cambiamento.
Anche il comportamento aggressivo al pari di quello passivo può essere un tentativo di difesa dall’ansia, in quanto appare come un metodo per “cavarsi d’impaccio” rapidamente e sbrigativamente e quindi rivelarsi un comportamento inefficace e squilibrato come quello passivo. Inoltre, esso è un tipo di comportamento che può condurre all’isolamento o a relazioni che si mantengono a causa della paura che l’altro ha del comportamento aggressivo.
Realizzare l’equilibrio dell’assertività permette di esprime se stessi (idee, sentimenti, desideri) e di comportarsi in modo da ottenere ciò che si desidera, mantenendo il rispetto e la considerazione per gli altri. Risulta, dunque evidente che l’assertività non è una “via di mezzo” tra la passività e l’aggressività quanto piuttosto una “terza via”, che si rivela il modo più vantaggioso di relazionarsi con se stessi e con gli altri.
Lo studio Coradeschi organizza dal mese di Novembre un traning pratico ed interattivo sulla Comunicazione Assertiva.
Comportandosi in modo assertivo ci si sente liberi, a proprio agio ed efficaci; non si rinuncia ai propri obiettivi e quindi si incrementano le possibilità di aver successo e di realizzare i propri desideri. Nello stesso tempo, non ci si sente in colpa verso gli altri, non ci si fa manipolare, non si prevarica nessuno; questo migliora la propria immagine sociale e la possibilità di coltivare relazioni sincere e soddisfacenti in tutti i campi della propria vita.
Dott.ssa Cristina Jacchia psicologa – psicoterapeuta cognitivo comportamentale
Dott.ssa Giovanna Mengoli psicologa cognitivo – comportamentale
Per info e iscrizioni:
- 0575 354935
info@studiocoradeschi.org